Fotografia&Pandemia

fotografìa s. f. [dal fr. photographie, che a sua volta è dall’ingl. photography, comp. di photo– «foto-2» e –graphy «-grafia»]. – 1. a. Procedimento che, mediante processi chimico-fisici, permette di ottenere, servendosi di un apposito apparecchio (macchina fotografica), l’immagine di persone, oggetti, strutture, situazioni: una lastra o una pellicola trasparente rivestite di un’emulsione sensibile alla luce oppure salvate su una memoria magnetica-

 pandemìa s. f. [rifacimento di epidemia secondo l’agg. gr. πανδήμιος «di tutto il popolo» (v. pandemio)]. – Epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, cioè a invadere rapidamente vastissimi territorî e continenti

 

L’esperienza di osservare per un lungo periodo la fotografia, durante la chiusura di ogni attività umana per un paio di mesi di pandemia, ha dato risultati contrastanti. Ha unito la negazione di poter uscire per mettere le immagini su un supporto, con la possibilità di esaminare il mare di fotografie contenute in casa. Mi sono accorto, come anche voi, credo, di vivere in un forziere d’immagini fotografiche. Personali, comprate, trovate e stampate sui libri. Dopo un primo sconcerto ho pianificato un metodo per esaminare con cura quanto mi circonda. L’inizio è coinciso con la lettura e lo studio dei libri fotografici lasciati per troppo tempo a dormire nella biblioteca di casa. Altri sono arrivati dal mio studio per completare il programma e le annotazioni effettuate in una settimana dal bibliotecario pedante che mi possiede, mi hanno portato a esplorare nuove visioni fotografiche. La rete mi ha aiutato ad aprire inedite prospettive di ricerca per conoscere autori recenti o per rivalutare fotografi già conosciuti e dimenticati per inerzia. Sono arrivati libri, ho esaminato parti del mio archivio dopo anni di dimenticanza, insomma la volontà di continuare è stata costante e inedita.

Il tempo, galantuomo, mi ha permesso, senza distrazioni, di esaminare il forziere di fotografie, spesso dimenticate, che ognuno di noi possiede. Siamo maestri nel dimenticare di avere immagini ferme nella nostra memoria e, ignorando qualsiasi richiamo a esaminare le nostre fotografie, ci rendiamo partecipi del loro occultamento. Siamo pervasi dalla smania di fotografare e ci scordiamo di avere foto, pronte e finite, da mettere insieme e dare così un senso alla nostra passione. Lo stesso principio lo possiamo applicare ai libri o pubblicazioni che dormono sonni tranquilli nei nostri scaffali o armadi. Questi i miei temi del lungo periodo di libertà condizionata che abbiamo vissuto. Parlo prima di tutto a me stesso e credo anche a qualcuno di voi: siamo fotografi ciechi per inerzia o intenti a registrare il quotidiano nelle limitate prospettive del nostro spazio ristretto, dimentichi di avere un tesoro d’immagini lasciate a farsi compagnia nella solitudine delle nostre mancate attenzioni.

La corsa nel vuoto della reclusione per mantenere vivo e operante il Laboratorio del Fotografo è stata grande e dispendiosa, così mi sono fermato per meditare sul prossimo futuro del Laboratorio e sulla sua operatività. La pausa di alcune settimane, dall’ultima conferenza Web, sono servite per chiarire i metodi per trasmettere al meglio la cultura fotografica.

Ho fatto il punto della situazione per trovare un approccio che accontenti tutti o la maggior parte dei soci, simpatizzanti e amanti della fotografia.

Spero voi stiate bene e quando vorrete potremo vederci, con moderazione 😊, via Web, per intanto, considerate le misure di sicurezza per la salute pubblica. A tale proposito il Laboratorio del Fotografo vi propone tre attività per passare l’estate post pandemia

 

  • Una serie di articoli dedicati alle riscoperte di autori o libri fotografici dimenticati. Li troverete su www.laboratoriodelfotografo.it
  • La trasmissione via WEB di argomenti fotografici a richiesta, sia personali che di gruppo. Scrivete le vostre richieste a info@laboratoriodelfotografo.it
  • L’assistenza nel mondo dell’editoria fotografica per chi voglia costruire una biblioteca o avere indicazioni per conoscere la bibliografia ragionata di un fotografo. Scrivete a info@laboratoriodelfotografo.it

Per coloro che hanno seguito l’attività del Laboratorio mediante la piattaforma ZOOM non vi siete persi niente in queste settimane perché, dopo la serata dedicata a Robert Adams, mi sono preso un periodo di pausa. Le socie e soci del Laboratorio che per motivi personali non hanno potuto o voluto partecipare alle attività in rete, regalo i PowerPoint degli incontri Web con un breve commento su quanto detto nella serata.

Restate sintonizzati che qualche sorpresa arriverà, insieme a qualche vecchio luminare dell’immagine fotografica

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