Apriamo il 2023 con un libro uscito qualche anno fa per la serie Atelier EXB di Xavier Barral editore francese, attivo nella pubblicazione di fotografi fuori dagli schemi e dalle logiche attuali del libro fotografico attuale. Tratta un autore finlandese Pentti Sammallathi
Nato nel 1950 a Helsinki, Pentti Sammallahti, uno dei più grandi fotografi finlandesi, si interessa alla fotografia in giovane età e crea le sue prime immagini di vita quotidiana quando aveva undici anni. Sempre in bianco e nero, le sue fotografie sono come favole, come una serie come The Russian Wayattests, pubblicata nel 1966 con testi di John Berger. “Lavoro sempre allo stesso modo; Viaggio, non faccio programmi specifici. Smetto quando qualcosa mi interessa. Paesaggi nordici, strade infinite, boschi innevati, borghi e vaste pianure testimoniano il suo sguardo contemplativo e intensamente connesso al mondo naturale.
Dopo aver insegnato negli anni ’70 alla Lahti Art School e poi alla Helsinki School of Arts, Design and Architecture, Sammallahti è diventata fotografa a tempo pieno negli anni ’90 e da allora intraprende numerosi viaggi fotografici in giro per il mondo. Ha pubblicato circa 40 libri e il suo lavoro fa parte delle collezioni del MoMA di New York, dello Stedeljik Museum di Amsterdam, della Bibliothèque nationale de France di Parigi, del Moderna Museet di Stoccolma, tra le altre istituzioni. È rappresentato in Francia dalla Galerie Camera Obscura e negli Stati Uniti dalle gallerie Nailya Alexander e Peter Fetterman.
La biografia ufficiale, come sempre, racconta la storia semplice, quasi banale dell’autore e in questo caso diventa un detrimento per comprendere la natura dell’opera fotografica del nostro uomo. Sammallathi è un fotografo antico, caparbiamente congiunto al mondo che lo interessa fina dai suoi esordi. Uno speciale relitto del passato figlio della fotografia finlandese, non certo la più comune da conoscere e nemmeno quella che troviamo, anche di sguincio, sui moderni mezzi di comunicazione visiva. Ha una passione Pentti, per il confine tra il mondo degli umani e quello naturale, della sua unione e divisione e di quanto si annoda negli incontri degli esseri viventi in questo vario territorio, stazione di passaggio per anime sole, momentaneamente congiunte. La sua fotografi ricorda Koudelka, forse per la neve e i paesaggi rarefatti, soprattutto si congiunge con essa nella visione della solitudine che anima lo spazio. Il libro merita una visione e anche l’acquisto per coloro che si vogliono immergere in questo mondo per non sentirne la nostalgia una volta tolto dagli occhi. E’ una raccolta di coppie casuali, empiriche e inusuali. Sono fotografie che vi possono conciliare con la visione tranquilla del mondo. Un collirio per rendere meno enfatica la realtà fotografica odierna.
Penti Sammallathi (Helsinki 1950) Me Kaksi. We Two. Noi Due
Parigi, Editions Xavier Barral/Atelier EXB 2021 – Prima edizione
Un saggio in inglese di Marie Lundquist e una poesia di Aaro Hellaakoski. 106 fotografie in bianco e nero di Pentti Sammallahti
Formato 24×18 cm pp. 200 Rilegato tela con immagine fotografica applicata in copertina
Ispirato dal titolo di una poesia dello scrittore finlandese Aaro Hellaakoski, Me Kaksi (che si traduce come “noi due” in italiano) celebra l’incontro casuale, la strana vicinanza, la presenza nel mondo di due esseri. Guardando indietro a più di quarant’anni di peregrinazioni intorno al mondo, le fotografie di questo libro, mescolando una selezione di immagini iconiche e alcune inedite, restituiscono momenti fugaci della vita